1. Transizione 4.0 2020: quali sono le principali differenze rispetto ad Industria 4.0?
La legge di bilancio 2020 (Legge n. 160 del 27 dicembre 2019, art. 1, commi dal 184 al 197) ha rinnovato gli incentivi di Impresa 4.0 per l’acquisto di beni strumentali interconnessi o non (ex superammortamento) da parte delle imprese, cambiando però, rispetto alle agevolazioni 2017 (Industria 4.0) – 2019 (Impresa 4.0), la tipologia di modalità di godimento dell’agevolazione, che diventa ora credito di imposta.
Nel caso del vecchio superammortamento, ora l’agevolazione, come credito di imposta sarà pari al 6% del valore del bene nuovo acquistato, per investimenti fino a 2.000.000 di euro.
Invece, il vecchio iperammortamento è stato sostituito da un credito di imposta pari al 40% o al 20% del valore dei beni materiali acquistati e al 15% dei beni immateriali (software) con dei massimali di investimento totale.
Una novità interessante è che così possono godere dell’agevolazione anche aziende che non hanno utili dichiarati.
Però ci saranno da considerare nuovi adempimenti burocratrici obbligatori:
- le imprese che godono delle agevolazioni 2020 devono effettuare una comunicazione al Ministero dello sviluppo economico;
- la perizia (o attestazione da ente) è obbligatoria per beni di valore superiore o uguale a 300.000 euro (prima era 500.000 euro);
- le fatture e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati devono contenere l’espresso riferimento alle disposizioni dei commi da 184 a 194 dell’art.1 della Legge 160 del 27 dicembre 2019.
Cosa bisogna fare se le fatture di acquisto non riportano i riferimenti di legge?
Come descritto sopra le fatture dei beni acquistati, ed ordinati, nel 2020 quindi soggetti a Transizione 4.0 (credito di imposta), devono riportare la frase che i beni sono agevolabili secondo l’art. 1 della legge n.160 del 2019, commi da 184 a 194.
Infatti la mancanza dei riferimenti è molto grave perché il comma 195, dell’articolo 1 della legge n. 160 del 2019, dispone che “Ai
fini dei successivi controlli, i soggetti che si avvalgono del credito d’imposta sono
tenuti a conservare, pena la revoca del beneficio, la documentazione idonea a
dimostrare l’effettivo sostenimento e la corretta determinazione dei costi agevolabili.
A tal fine, le fatture e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati
devono contenere l’espresso riferimento alle disposizioni dei commi da 184 a 194…”
Siccome ci sono stati interpelli all’Agenzia delle Entrate, perché su molte fatture mancano i riferimenti, in particolare sugli acconti ovviamente perché la legge non c’era ancora l’Agenzia il 5 ottobre 2020 ha reso disponibili un paio di risposte per permettere la regolarizzazione delle fatture.
Le risposte sono la risposta n. 438 ( per l’analogo problema della Sabbatini) e n. 439, del 5 ottobre 2020 scaricabile cliccando qui
In pratica, semplificando:
- se le fatture da regolarizzare sono cartacee e sufficiente scrivere sopra la frase in modo indelebile con i riferimenti della legge, a penna o con un timbro, (su ogni fattura di acconto e saldo
oppure se la fattura è elettronica ci sono 2 possibili alternative:
- Stampare la fattura e scrivere la frase come sopra
- Realizzare un’integrazione elettronica della fattura da unire all’originale e conservare insieme allo stesso con le modalità indicate, seppur in tema di inversione contabile, nella circolare n. 14/E del 2019
2. Quali sono le nuove aliquote del credito di imposta 2020 per i macchinari?
Per incentivare i nuovi investimenti privati in tecnologie, la legge di bilancio 2020 ha definito nuove aliquote differenziate per il credito di imposta degli investimenti di macchinari.
Esse sono:
- CREDITO DI IMPOSTA del 40% del valore del bene per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- CREDITO DI IMPOSTA del 20% del valore del bene per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro fino a 10 milioni di euro.
Il credito di imposta non si applica alla parte di investimenti complessivi eccedente il limite di 10 milioni di euro.
L’aliquota si applica, a scaglioni incrementali, al totale degli investimenti e non al valore del singolo bene acquistato.
3. Quali sono le nuove aliquote del credito di imposta 2020 per i software?
Per incentivare i nuovi investimenti privati in tecnologie, la legge di bilancio 2020 ha definito una nuova aliquota per il credito di imposta degli investimenti di beni immateriali.
- CREDITO DI IMPOSTA del 15% del valore del bene immateriale per gli investimenti fino a 700.000 euro.
4. Cosa succede per gli investimenti decisi nel 2019?
Per gli investimenti per i quali sia già stato dato acconto del 20% entro il 31 dicembre 2019, o siano stati acquisiti nel 2019, ma non ancora interconnessi, NON CAMBIA NULLA, si applica la legge di bilancio 2019 (legge 30 dicembre 2018, n. 145) con iperammortamento al 250%.
5. Cosa succede per gli investimenti decisi nel 2017 e 2018?
Per gli investimenti per i quali sia già stato dato acconto del 20% entro il 31 dicembre 2018, o siano stati acquisiti nel 2017 o 2018, ma non ancora interconnessi, NON CAMBIA NULLA, si applica la legge di bilancio 2018 (legge 11 dicembre 2016, n. 232, come modificata dalla legge 27 dicembre 2017, n. 205).
Vedi quindi il nostro articolo sull’iperammortamento 2019.
6. Quali sono le tempistiche per godere del credito di imposta 2020?
Il beneficio vale per beni nuovi acquistati, anche in leasing, e consegnati dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, ovvero consegnati entro il 30 giugno 2021, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
7. Chi può godere dell’agevolazione del credito d’imposta 2020 Transizione 4.0?
Da dopo l’entrata in vigore del decreto chiamato “dignità” del luglio 2018, i beni acquistati devono essere operativi all’interno del territorio nazionale.
NOVITÀ!!!! Sono escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231. Per le imprese ammesse al credito d’imposta, la fruizione del beneficio spettante è comunque subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.
Quindi presta molta attenzione al rispetto dei requisiti di sicurezza e salute dei lavoratori della tua azienda (D.Lgs. 81/08).
8. A quali beni acquistati si applica l’agevolazione?
Si applica a beni (acquistati anche in leasing) dei seguenti tipi:
- beni materiali (macchine, attrezzature, ecc.) elencati in allegato A della legge;
- beni immateriali (licenze, software, sistemi) elencati in allegato B della legge, indispensabili per fare funzionare i beni materiali in allegato A.
All’allegatoB originario, la legge di bilancio 2018, ha aggiunto i seguenti beni:
- sistemi di gestione della supply chain finalizzata al drop shipping nell’e-commerce;
- software e servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e partecipativa, ricostruzioni 3D, realtà aumentata;
- software, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio.
9. Che caratteristiche devono avere i beni?
L’Allegato A (beni materiali) elenca 3 CATEGORIE di beni:
- A1: beni strumentali con funzionamento controllato da sistemi computerizzati e/o gestiti tramite opportuni sensori e azionamenti (ad esempio macchine per la produzione, imballaggio, lavorazione, macchine utensili, ecc.);
- A2: sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità (ad esempio sistemi di sensori, sistemi per la tracciabilità dei prodotti, ecc.);
- A3: dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0 (ad esempio sistemi di sicurezza per prevenire infortuni, diminuire errori ed aumentare l’efficienza).
L’Allegato B (beni immateriali), invece, come beni ammortizzabili prevede programmi e applicazioni acquistati da aziende che già investono in beni materiale in logica industria 4.0 (ad esempio software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni).
10. Quali sono le caratteristiche che devono avere i macchinari (A1) per godere dell’agevolazione?
I beni acquistati devono avere alcune caratteristiche tassative ed alcune aggiuntive.
Il motivo di questi vincoli è che si vuole spingere l’acquisto di macchine avanzate interconnesse al sistema di fabbrica e con altre componenti del ciclo di lavorazione, ovvero realmente un progetto industry 4.0 e non un semplice acquisto di nuove macchine per una produzione tradizionale.
Infatti l’obiettivo del piano nazionale è portare la produzione italiana a livelli molto alti di automazione ed interconnessione, non solo all’interno della fabbrica ma anche tra imprese che lavorano insieme, ad esempio tra fabbrica e logistica.
11. Quali sono le caratteristiche tassative dei macchinari per godere dell’agevolazione?
Le macchine in elenco A1 devono avere tutte e 5 queste caratteristiche:
- controllo per mezzo di CNC e/o PLC (vedi nota 1 sotto);
- interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica;
- integrazione con il sistema logistico della fabbrica e/o altre macchine;
- interfaccia uomo macchina semplice ed intuitiva;
- rispondenza ai più recenti standard in termini di sicurezza.
Nella parte finale di questo articolo troverai esempi di componentistica industriale per soddisfare questi requisiti.
Nota 1: La circolare 4E del 30/03/2017 ha chiarito che la caratteristica del controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller) è da considerarsi pienamente accettata anche quando la macchina/impianto possiede soluzioni di controllo equipollenti, ovvero da un apparato a logica programmabile PC, microprocessore o equivalente che utilizzi un linguaggio standardizzato o personalizzato, oppure più complessi, dotato o meno di controllore centralizzato, che combinano più PLC o CNC (ad esempio: soluzioni di controllo per celle/FMS oppure sistemi dotati di soluzione DCS – Distributed Control System).
12. Quali sono le caratteristiche aggiuntive dei macchinari per godere dell’agevolazione?
La macchina deve avere almeno 2 caratteristiche tra queste 3 elencate:
- sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
- monitoraggio in continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo;
- caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico) (vedi nota 2 sotto).
Nella parte finale di questo articolo troverai esempi di componentistica industriale per soddisfare questi requisiti.
Nota 2: La circolare 4E del 30/03/2017 ha chiarito che si fa riferimento al concetto del cosiddetto digital twin, ovvero della disponibilità di un modello virtuale o digitale del comportamento della macchina fisica o dell’impianto, sviluppato al fine di analizzarne il comportamento anche, ma non esclusivamente, con finalità predittive e di ottimizzazione del comportamento del processo stesso e dei parametri che lo caratterizzano. Sono inclusi modelli o simulazioni residenti sia su macchina che off-line come ad esempio i modelli generati tramite tecniche di machine learning.
13. Cosa significa una macchina interconnessa?
La Circolare 4E del 30/03/2017 ha chiarito che la caratteristica dell’interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program è soddisfatta se:
- il bene scambia informazioni con sistemi interni (es.: sistema gestionale, sistemi di pianificazione, sistemi di progettazione e sviluppo del prodotto, monitoraggio, anche in remoto, e controllo, altre macchine dello stabilimento, ecc.) per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute (esempi: TCP-IP, HTTP, MQTT, ecc.);
- inoltre, il bene deve essere identificato univocamente, al fine di riconoscere l’origine delle informazioni, mediante l’utilizzo di standard di indirizzamento internazionalmente riconosciuti (es.: indirizzo IP).
La parola fabbrica deve essere intesa come un ambiente fisico dove avviene creazione di valore attraverso la trasformazione di materie prime o semilavorati e/o realizzazione di prodotti; per istruzioni si può intendere anche indicazioni, che dal sistema informativo di fabbrica vengano inviate alla macchina, legate alla pianificazione, alla schedulazione o al controllo avanzamento della produzione, senza necessariamente avere caratteristiche di attuazione o avvio della macchina.
In pratica la macchina deve essere dotata di un sistema collegato con la rete aziendale esistente e con alcuni apparati (ad esempio un sistema IPC tipo un Simatic industrial tablet PC, network switch Scalance W, field PC, NETWORK SERVER).
14. Cosa deve fare l’impresa per godere dell’agevolazione?
L’impresa deve acquistare i beni, materiali o immateriali, dal 1° gennaio 2020 fino al 31 dicembre 2020 oppure deve emettere l’ ordine e pagare un acconto maggiore del 20% entro il 31 dicembre 2020 e mettere in funzione il bene entro il 30 giugno 2021.
L’impresa, per beni del valore inferiore a 300.000 euro, deve poi acquisire un’attestazione che dimostri che il bene:
- possieda tutte le caratteristiche tecniche vincolanti previste dalla legge;
- sia interconnesso al sistema di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
15. I soldi risparmiati con l’agevolazione a chi vanno chiesti?
ATTENZIONE!!!
Rispetto alle regole del 2017 / 2018 / 2019 c’è un adempimento obbligatorio nuovo.
Le imprese che si avvalgono di tali misure effettuano una comunicazione al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE). Con apposito decreto direttoriale del Ministero dello sviluppo economico sono stabiliti il modello, il contenuto, le modalità e i termini di invio della comunicazione in relazione a ciascun periodo d’imposta agevolabile.
L’agevolazione verrà poi goduta dall’impresa come credito di imposta utilizzabile in 5 quote annuali di pari importo (3 per gli investimenti in software).
16. Chi deve fare l’attestazione per l’agevolazione?
Per beni con un costo fino a 300.000 euro può bastare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio da parte del legale rappresentante dell’impresa.
Per beni di costo superiore a 300.000 euro, serve una perizia tecnica emessa da parte di un ingegnere o perito industriale, iscritti all’albo professionale, o un attestato di conformità emesso da un ente di certificazione accreditato (definizione da testo di legge, non è chiaro se si tratta di Ente Notificato).
L’attestazione è fatta per il singolo bene, non vale un’attestazione unica per tutti i beni acquistati nell’anno, anche se una singola perizia può descrivere e comprendere molti beni.
17. Quando deve essere fatta l’attestazione per l’agevolazione?
L’attestazione, o la perizia, deve essere fatta entro il periodo di imposta in cui il bene entra in funzione e viene interconnesso con la fabbrica.
Solo dal momento dell’interconnessione vale il credito di imposta del 40% o del 20%, prima si applica il credito al 6% per macchinari non interconnessi.
19. Cosa succede per le macchine acquistate in leasing?
L’agevolazione è applicabile anche ai beni acquistati in leasing, il costo da considerare, per il calcolo del credito di imposta, è quello di acquisizione del bene da parte del leasing.